Sorge a 620 m s.l.m., alle pendici del boscoso monte Ausinito, nell'alta valle del Calore salernitano. Interamente compreso nel perimetro del Parco Nazionele del Cilento-Vallo di Diano-Alburni, il grazioso borgo di Valle dell'Angelo conta meno di 300 abitanti, compresa la frazione rurale di Pruno, pertanto risulta essere il meno popoloso della regione Campania.
Fondato dai monaci basiliani intorno al sec.X, si chiamò dapprima Casaletto di Piaggine, per questo gli abitanti di Valle vengono chiamati "casalettari". Fu amministrato, nei secoli successivi, dalla Badia di Cava e dipendeva come casale da Laurino. Da menzionare la tragica peste del 1656 che colpì il Cilento, e che anche a Valle dell'Angelo decimò la popolazione come la grande carestia del 1764. Fu frazione di Laurino fino al 1873 quando divenne comune autonomo
col nome di Piaggine Sottane per distinguerlo da Piaggine Soprane, l'attuale Piaggine. Tra i vallangiolesi che si distinsero nei moti cilentani del 1828 e 1848, si distinsero Antonio Pisciottano, Andrea Mastrandrea e Barbato Andreoli , i quali avversarono profondamente i Borboni. Durante questo secolo, anche a Valle dell'Angelo il brigantaggio fu molto attivo come in tutto il Cilento.
Della banda del famoso brigante Tardio di Piaggine, si distinse il vallangiolese Pietro Rubano detto "Ciaraolo". Altri personaggi illustri: il canonico Barbato Iannuzzi, uomo di grande bontà e cultura, a cui si devono numerose opere poetiche e prose di carattere religioso; il poeta Vincenzo D'Orsi; Mazzei Tommaso che fu vicario generale; Cammarota Mario pittore e restauratore; Pezzati Angelo Maria autore di vari romanzi.
ATTRAZIONI NATURALISTICHE
Principale attrattiva del piccolo borgo è la grotta dell'Angelo in località Costa della Salvia, sul monte Ausinito in ambiente naturalalistico di notevole bellezza. Meta di pellegrini, la grotta custodisce la statua di S. Michele Arcangelo
in atteggiamento di difesa. Fu introdotta dai Longobardi intorno al X secolo. Poco distante dalla grotta, dopo aver percorso un sentiero panoramico, vi è la pietra dell'Angelo, dove i pellegrini infilano il braccio in un antico e simbolico
gesto verso le viscere della terra, in segno di fertilità e come auspicio di vita. Altre attrattive, in località tinelle le gole del Festolaro e nei pressi l'antico mulino appartenuto al duca di Laurino, e i boschi di faggi e piante d'alto fusto del
Medicale, il Mercori e il Rotondo, tutti attraversati da sentieri ben segnalati e di notevole suggestione. L'attrattiva più curiosa di Valle dell'Angelo è sicuramente Pruno, dove una piccola comunità vive in uno stato di completo isolamento
lontano dal mondo moderno, museo vivente della civiltà contadina. Un isolamento di una ventina di famiglie, per lo più coppie di anziani, che abitano sparpagliate in località Croce di Pruno nel cuore del Parco e inserita nel patrimonio dell'umanità dell'Unesco. Un isolamento che consente di mantenere ritmi di vita antichi, con giornate scandite da alba e tramonto e l'alimentazione dipendente dai prodotti della stagione e dove anche la lana per indumenti viene filata in casa. Qui la corrente elettrica è arrivata da meno di un ventennio e l'acqua non passa per l'acquedotto, ma da tubi di fortuna collegati alle sorgenti del posto. Non ci sono negozi, ma un economia rurale basata sul baratto. Tutti hanno l'orto e qualche albero da frutta, e si allevano per sussistenza animali da cortile, qualche maiale e poche capre per il latte e il formaggio.
ATTRAZIONI STORICO-CULTURALI
Da non perdere una passeggiata nel piccolo ma raccolto e grazioso centro storico, con i suoi vicoli e gradini, e le caratteristiche via Flavio Goia e via del Popolo. Vanno segnalati i portali di palazzo Mazzei (1881), palazzo Vertullo
(XVII sec.) nonché i palazzi di via Colle Fiorito, corso Mazzei e via Calore. La chiesa di S. Barbato (XVII sec.) che si erge nella suggestiva piazzetta, fu abbellita per volere dell'arciprete Don Girolamo Mazzei con stucchi, statue, dipinti e arredi tanto da diventare una delle più belle del Cilento. Una visita meritano pure la chiesa di S. Leonardo (XVIII sec.) e la cappella rurale di S. Sebastiano (1840) a pochi km dal borgo lungo la strada comunale che collega a Laurino.
ENO-GASTRONOMIA
Principali risorse del candido paesino sono la produzione di un ottimo vino e un pregiatissimo olio. La raccolta delle olive avviene infatti per brucatura a mano al giusto punto di maturazione. La molitura è immediata, effettuata nei frantoi subito dopo la raccolta, e il procedimento del percolamento attraverso il quale si estrae l'olio è quello che assicura integrità e qualità. La lavorazione a freddo e la particolare cura dedicata allo stoccaggio fa dell'olio un prodotto dai parametri chimici eccezionali e dalle caratteristiche organolettiche tipiche degli oli di alta qualità. Altre eccellenze di Valle dell'Angelo sono i formaggi ovi-caprini, il caciocavallo silano e a seconda delle stagioni i funghi porcini raccolti nei rigogliosi boschi del circondario.
CURIOSITA'
Valle dell'Angelo è stata definita città di bambini, titolo sancito durante l'incontro della Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo, in seguito a cui è emerso che Valle si offre ai bambini come loro "città ideale".