Scario è una frazione di San Giovanni a Piro.
Il paese merita una menzione particolare in quanto meta turistica di rilievo per la qualità delle sue acque e per la sua posizione essendo il borgo marinaro più vicino alla costa incontaminata della Masseta. Dal porticciolo di Scario partono diverse escursioni ad una delle località più belle del parco: "Punta degli Infreschi". La costa che da Scario va alla punta, infatti, è disseminata di grotte carsiche, di cale raggiungibili solo dal mare e da torri di avvistamento. Non esiste una strada via terra per raggiungere questi luoghi per cui occorre attrezzarsi con una barca o con un altro natante.
Le acque di questa parte di golfo sono molto limpide e ricche di fauna marina, probabilmente a causa della natura carsica delle rocce e alla conseguente presenza di sorgenti sottomarine di acqua dolce ed a temperatura più bassa.
La presenza del parco consente di mantenere molto bassi i livelli di inquinamento in quanto la zona è stata per parecchio tempo poco urbanizzata, ma negli ultimi periodi la notorietà della località, aumentata insieme a tutta la costa del Cilento, e la costruzione di alcune strade che hanno agevolato l'accesso, potrebbero portare ad una rapida degradante cementificazione.
Museo "Centomila anni prima di Scario"
Raccoglie il plastico che ripropone la geografia e la caratterizzazione dei luoghi come apparivano 100mila anni fa, nonché i calchi dei reperti rinvenuti durante la campagna di scavi promossa dalla Soprintendenza Archeologica di Salerno e dal Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell'Università di Siena. Nella Grotta della Molara, lungo la Costa della Masseta, infatti, è stata rinvenuta la mandibola di un bambino di 3-4 anni vissuto nell'epoca neandertaliana (il secondo rinvenimento in termini di importanza avvenuto in Europa). Il sito ha portato alla luce numerosi altri reperti che testimoniano una continua e sistematica presenza dell'uomo in un'epoca ipotizzabile tra i 90 e gli 80mila anni fa. Oltre alla già citata mandibola, che sembra appartenere al più arcaico dei tipi umani di Neandertal e la cui importanza scientifica è tale da suscitare l'interesse di Enti culturali nazionali e internazionali, i reperti rinvenuti raccontano della presenza di una vegetazione e di animali ben diversi da quelli attuali. Laddove oggi impera il mare, in un tempo passato regnavano stambecchi, cervi, caprioli, bisonti, ma anche orsi, rinoceronti, cinghiali, cavalli, camosci e perfino elefanti.
Rione Sant'Anna
Uno degli angoli più caratteristici. Un cordolo di antiche case affacciate sul mare si stringono sulla piccola cappella dedicata alla santa, protettrice delle donne incinte.
Sentiero della Grotta dell'Acqua – Tra torri costiere e cavità carsiche
Il sentiero attraversa la Costa della Masseta. Dopo un primo tratto in salita asfaltato, si infittisce tra i colori ed i profumi della macchia mediterranea. La prima sosta è alla Torre Spinosa. Il percorso prosegue tra antichi manufatti utilizzati per la cottura della calce e la produzione del carbone, per poi giungere alla Grotta dell'Acqua. Quest'ultima deve il suo nome all'incessante stillicidio di acqua che genera delle suggestive stalagmiti.
• Una gita in barca lungo la costa della Masseta e alla spiaggia del Marcellino