La storia.
Il Santuario francescano di sant'Antonio, iniziato a costruire nel 1541 su progetto di ignoti architetti, rappresenta uno dei monumenti più significativi dell'arte francescana in una sintesi ineguagliabile di storia e spiritualità. Edificato a spese della popolazione e della municipalità, esso ha continuato ad essere nel corso dei cinque secoli dalla sua fondazione, luogo di riferimento della storia religiosa e culturale. Fin dall'inizio, la storia di questo luogo francescano si è intrecciata in profondità con la storia stessa di Polla. Con la sua sobria architettura di impianto rinascimentale, i suoi stupendi affreschi, le preziose tele, le tante sculture lignee, il Santuario rappresenta una delle pagine più interessanti della storia dell'arte barocca in Campania. Al suo interno contiene opere di Michele Ragolia, Domenico Sorrentino, Anselmo Palmieri, Francesco de Martino, Nicola Peccheneda, Pietro Antonio Ferro, fra Umile da Petralia e vari altri artisti.
Le vicissitudini storiche che hanno accompagnato il Santuario fino ai nostri giorni, hanno sempre lasciato un'impronta precisa tanto negli interventi architettonici degli ambienti conventuali (tra le cause vanno ricordati soprattutto i terremoti del 1694 e del 1857), quanto nelle testimonianze artistiche che ci tramandano la sensibilità culturale, nel corso dei secoli, di un grande progetto con i suoi artefici, le sue risorse, i suoi obiettivi e le sue difficoltà. È stato dichiarato Monumento Nazionale nel 1925 ed eretto Santuario Diocesano nel 1993. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali lo ha inserito, nel 2012, tra le "Mille meraviglie d'Italia".
L'architettura.
L'attuale facciata della chiesa, a due ordini di cui quello inferiore è tipico del genere diffuso dalla riforma Osservante nel XVI secolo con un ampio atrio delimitato da tre arcate in pietra. L'interno che conserva l'impianto architettonico cinquecentesco a navata unica ampia e luminosa secondo lo stile delle chiese francescane "da predicazione", ha ricevuto la sua fisionomia attuale nel corso del XVIII con il rifacimento dello spazio presbiterale. Già nella prima metà del Seicento, per rispondere alle esigenze liturgiche dei frati minori a cui la chiesa era stata affidata, venne aggiunto il coro, inglobando nella nuova abside l'antica cappella gentilizia dedicata a San Giovanni Battista con il tomba del procuratore della "fabbrica" di S. Antonio Filippo Barrese. La navata ampia e luminosa della chiesa, presenta un volume dalle linee armoniose, a cui la evidente asimmetria delle pareti unita all'ampia decorazione pittorica conferisce valore artistico e originalità, lasciando emergere un interno ricchissimo. La grande cupola nello spazio absidale dà slancio e solennità a tutto l'insieme.
La scultura.
Accanto alla ricca ornamentazione pittorica, senza dubbio prevalente nel Santuario, si impongono con vigore alcune opere scultoree di assoluto valore. Ancora oggi la scultura del crocifisso di fra Umile da Petralia (1636), realizzato in legno d'ulivo secondo la tipologia della mistica francescana, rappresenta un'opera di particolare coinvolgimento emotivo e spirituale di inedita bellezza. Imponente per varietà iconografica è il ricchissimo patrimonio ligneo costituito dal coro, dalla sagrestia, dal pulpito, dalla cantoria dell'organo e dai confessionali. Il coro e la sagrestia in legno di noce, opera di un ignoto frate francescano (fra Diego da Monteleone?), presentano nella decorazione a bassorilievo una serie di santi francescani. L'elegante cantoria dell'organo con la raffigurazione dei dodici apostoli e il raffinato pulpito con i miracoli di sant'Antonio, eseguiti in legno policromo, rappresentano un tipico esempio di manufatti di importazione di bottega napoletana. Da non dimenticare i portali cinquecenteschi in pietra di ingresso della chiesa e della cappella dell'Immacolata che presentano nell'impostazione, una elegante struttura classicheggiante. Al 1783 risale la balaustra baroccheggiante in pietra locale che divide lo spazio presbiterale in cui si ammira il raffinato altare maggiore (1706) in scagliola policroma, opera dell'abile artista salernitano Gennaro Mannelli.
La pittura
Di eccezionale qualità è il complesso patrimonio pittorico e scultoreo che arricchisce il Santuario, realizzato da vari artisti, grazie alla volontà e alla devozione degli stessi Frati Minori come anche dalle numerose famiglie gentilizie di Polla. Innanzitutto l'imponente quadreria realizzata nel 1666 dal siciliano Michele Ragolia, pittore "napoletanizzato", capolavoro indiscusso di pittura barocca. Su 40 tele di diverse dimensioni nel soffitto cassettonato sono raffigurate l'Immacolata al centro e tutt'intorno scene bibliche e mariane e santi. Quasi certamente al pittore lucano Pietro Antonio Ferro possono attribuirsi gli affreschi con le raffinate scene della vita di Cristo di gusto rinascimentale eseguiti nei primi del XVII secolo. Successiva l'opera del giordanesco napoletano Domenico Sorrentino che affrescò la cupola con la Gloria del Paradiso (1681-83). Particolare menzione merita la decorazione dell'impianto primitivo della chiesa cinquecentesca portato alla luce in diversi punti delle pareti della chiesa. Tutta la decorazione delle pareti inferiori è opera degli artisti Anselmo Palmieri e Francesco De Martino. Gli affreschi eseguiti nel 1715 presentano scene di Santi alternate da ridondanti raffigurazioni di gusto barocco. Degni di nota gli affreschi di gusto popolare che decorano le pareti del chiostro con scene della vita e dei miracoli di San Francesco, eseguiti da Ottavio Paparo di Eboli nel 1595. Adiacente al chiostro è il bel refettorio settecentesco completamente rivestito da maioliche dai vivaci colori e con un affresco raffigurante l'Ultima Cena sovrapposto a interessanti decorazioni del XVI secolo.
Prodigio della lacrimazione dell'effigie del Santo
L'antica statua lignea del sec. XVIII, nei giorni 12 e 13 giugno 2010 subisce una trasformazione espressiva del volto mentre si verifica un fenomeno di lacrimazione dagli occhi. La diagnostica chimico-fisica sulla scultura dichiarerà che per quanto concerne il fenomeno della lacrimazione non ci sono segni e/o sostanze che inducono a credere alla manomissione dell'apparato pittorico e tantomeno trovare conforto per via chimico-fisica nella spiegazione del fenomeno. Dunque un fenomeno fuori dalle leggi umane! Il 13 febbraio 2011 con Decreto vescovile viene dichiarata la lacrimazione della statua come prodigio "empiricamente non spiegabile". Il 12 giugno 2011 il Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori Josè Rodriguez Carballo nel corso di una solenne concelebrazione benedirà il nuovo reliquiario contenente il panno della lacrime. Grazie all'intercessione del Sant'Antonio "delle lacrime", si sono verificati diversi segni prodigiosi ed il Santuario è divenuto meta di pellegrini che desiderano affidare al Santo le loro ansie e le loro gioie in un atto di vero ringraziamento e di sentire preghiere.
Informazioni
Email: info@santuariosantantonio.it
Tel: 0975.391070