Il Monte Stella, o Monte Cilento, domina con i suoi 1200 metri su tutto il Cilento antico che va da Agropoli a Velia. Facilmente raggiungibile sia dal mare che dall'interno, è costellato di paesi, borghi e casali che offrono dall'alto panorami di incomparabile bellezza sulla valle dell'Alento, sulla piana dell'antica Velia e sulla costa dai rinomati centri.
Uno di questi paesi è Stella Cilento che, insieme alle sue frazioni, è punto di partenza per salutari e affascinanti camminate nei boschi verso la cima del Monte Stella con aree attrezzate per soste e picnic.
Le prime notizie del borgo risalgono al 1200, ma il toponimo è molto più antico: risale al 1038, quando indicava un vallone. Questo borgo, fino alla seconda metà del 1800, era denominato Porcili in relazione alla sua posizione; infatti il toponimo deriva dalle parole greche "pro" e "kyrios"' cioè "davanti al signore", in quanto sul Monte Stella vi era la residenza del Guastaldo, di cui sono ancora visibili i resti nella località detta "Castelluccio". Il paese nacque poiché qui si stabilirono molti profughi di Torricelle, centro ai piedi del Monte stesso, scomparso forse a causa della malaria o delle incursioni dal mare. Altri invece, in maniera più semplicistica, fanno discendere il toponimo Porcili dalla principale attività degli abitanti che era l'allevamento dei maiali neri, varietà oggi quasi scomparsa, che venivano tenuti allo stato brado nei boschi.
Porcili, con i suoi casali, fece parte della baronia del Cilento. Il feudo fu posseduto all'inizio dai Sanseverino e passò in seguito alle famiglie Capano, De Angelis e Materazzi. Nel 1783, il casale fu acquistato da Antonio Cesare Ventimiglia. Nel 1871 il nome del borgo fu cambiato in Stella Cilento.
L'economia del paese si basa oggi su una buona produzione di olio di oliva di ottima qualità, nonché di fichi e prodotti caratteristici del Cilento come i salumi ed il formaggio di capra.
Suggestiva l'antica piazza centro del paese e la chiesa di San Nicola dove si conserva tra l'altro un interessante bassorilievo in marmo del XIV secolo della Madonna della Stella che un tempo si venerava nel santuario omonimo in cima al Monte. Notevole anche la Via Crucis dipinta su legno dall'artista del posto Anna Maria Chirico. La festa del patrono, San Nicola, si tiene la seconda domenica di agosto e la fiera di San Bernardino il 19 e 20 di maggio.
La frazione San Giovanni sorse intorno al 1225, di origini longobarde. Notevole il palazzo ducale dei Vassallo detto "il castello" e risalente al XVII secolo. La festa del patrono, San Giovanni, si tiene il 24 giugno mentre nel mese di agosto c'è la sagra del paese chiamata "festa al castello".
La frazione Amalafede, originariamente Bonafida, buona terra, si ritiene si sia formata in seguito allo spopolamento dei vari borghi della vallata dopo la peste del 1348.
La frazione di Guarrazzano era in origine un castello longobardo e l'etimo, nella dizione dialettale "Warrazzano", conserva la radice del termine longobardo "waldo" che significa "selva". Intorno al castello si formò il primo nucleo abitato. La prima notizia che si ha del paese risale ad un documento datato 1009.
I pochi abitanti sono dediti all'agricoltura, specie alla coltivazione degli ulivi.
La festa di San Pietro è il 29 giugno e quella della Madonna del Rosario la seconda domenica di settembre. La sagra del pollo ruspante e della salsiccia, nel mese di agosto.
Droro è il paese dei mastri cestai. Ancora oggi è possibile ammirare quest'arte nata negli anni '50 grazie alla passione degli artigiani che ancora la esercitano.
Località in Collina
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