Altezza: 1.705 s.l.m
Viene solitamente indicato come Monte Gelbison, ma alcuni lo chiamano anche "Monte Sacro".
È il grande cono verdeggiante che, in virtù dei suoi 1707 metri, rappresenta la vetta più alta del gruppo del Cilento, nonché il più spettacolare punto di osservazione su tutto il territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano con la sua costellazione di microclimi: dalla macchia costiera agli abeti delle quote più elevate. In realtà, entrambe le denominazioni condividono il significato di sacralità di questa montagna, perché in arabo Gelbison indica appunto la "montagna dell'idolo".
Importante è l'antico sentiero lastricato in pietra, che un tempo costituiva l'unica via di collegamento al Santuario della Madonna (vedi scheda dedicata), meta di pellegrinaggi da tutto il Sud italia e ubicato nella parte più alta del monte (dal piazzale si può ammirare un paesaggio unico, che abbraccia l'intero territorio a 360 gradi).
La vegetazione muta piuttosto rapidamente e i castagni cedono il passo ad abeti di diverse specie. Serpeggiando nel folto del bosco, il sentiero si fa sempre più stretto e aumenta anche la pendenza, finché ricompare l'ontano napoletano e cominciano ad aprirsi radure pittoresche in cui sono gli arbusti del sottobosco a prevalere. Fra questi spiccano splendidi esemplari di corbezzolo. Si giunge così al pianoro in cui sgorga la sorgente di Fiumefreddo. Un'acqua sempre limpida e fresca zampilla vicino ad un'effigie della Madonna. Lo spiazzo naturale rappresenta anche il luogo ideale per una sosta utile a rifocillarsi. L'ultimo tratto del percorso lastricato è piuttosto ripido e attraversa la vasta faggeta che circonda la cima del Monte Gelbison.
Itinerario da Novi Velia
Durata: 3 ore
Difficoltà: Media
Dislivello totale: 700 mt. circa
Il percorso prende origine dal Vallone del Sacrato (circa 1000 mt. slm) e utilizza l'antico sentiero lastricato. Superata la sorgente posta ai margini del bosco di conifere, inizia una serie di tornanti, il cui percorso è reso agevole grazie alla presenza del lastricato in pietra arenaria. Dal percorso si intravedono il sito dell'antica Elea – Velia e il Monte Stella con tutti i suoi paesini. Nel tratto finale il percorso utilizza la strada asfaltata che sale da Novi Velia, fino a raggiungere l'area del Santuario (q. 1705 slm). Il rientro avviene con i mezzi di trasporto dal Monte Gelbison.
Itinerario da Rofrano
Durata: 5 ore
Difficoltà: Media
Dislivello totale: 1200 mt. circa
Il percorso si sviluppa sulle tracce degli antichi pellegrinaggi che le popolazioni lucane, calabresi e cilentane compivano per recarsi sul santuario del Monte Gelbison. Il percorso prende origine alla Località Sorbatello (q. 493 slm) e il percorso attraverso rigogliosi castagneti da frutto. La prima tappa sono le Tre Croci e da qui si prosegue per il Vallone del Sacrato. Qui la tradizione vuole che si debba raccogliere una pietra da portare come ex voto per depositarla sui cumuli che si trovano alla base dell'erta finale. Dopo il vallone il sentiero si inerpica decisamente e si giunge al Passo della Beta (q. 1332 slm). Nel tratto finale il percorso si congiunge con l'altro che sale da Novi Velia e dall'area di Palinuro, fino a raggiungere l'area del Santuario (q. 1705 slm). Il rientro avviene con i mezzi di trasporto dal Monte Gelbison.
Le escursioni di Trekking sono organizzate dall'associazione
GET CULTNATURA
Francesco D'Alessandro - Cel: 389.9523939 - dott.francesco.dalessandro@gmail.com
Mimmo Pandolfo - Cel: 347.9497391 - mimmopandolfo@libero.it
• Raggiungere il Santuario sulla cima e abbracciare l'intero territorio con lo sguardo da sopra le nuvole: un'esperienza indimenticabile.
Entro 30 min. dal mare
Da € 48,00
B&B / a pers.